Il conte di Montecristo – Dumas

"Ciascun uomo ha la sua passione che lo rode internamente, nel fondo del cuore, come ciascun frutto ha il suo verme."


Una recensione sofferta
, non fosse altro per la magnificenza del romanzo che mi mette in soggezione. Cosa scrivere di Dumas e del famigerato “Conte di Montecristo” che non fosse banale e scontato?

 

Edmond Dantès, un marinaio nel pieno della sua giovinezza, benvoluto dall'equipaggio del bastimento il Faraone, dove presto sarà nominato capitano; in procinto di sposare Mercedes, la donna da lui tanto amata. Una vita promettente, piena di speranze e sogni che attirano su di lui le invidie e la cupidigia umana.

Il giorno della celebrazione del suo matrimonio, viene arrestato perché accusato di cospirazione e portato al cospetto di Villefort un sostituto procuratore molto ambizioso, che a seguito di un curioso caso del destino, si trova a dover condannare un innocente solo per salvaguardare la reputazione e il suo avvenire.

Edmond viene così rinchiuso nel Castello d'If, una prigione segreta, situata su un'isola al largo delle coste di Marsiglia, per i prigionieri più pericolosi, da dove è impossibile scappare.

Da quel momento inizia per Edmond una lunga discesa negli inferi: solitudine, paura, disperazione ed infine un disperato bisogno di morire. Proprio in quel momento però, come se gli fosse stato inviato dal cielo, un uomo compare nella sua vita: Faria, uno scienziato, suo vicino di cella che tutti credono pazzo e che custodisce invece un'enorme tesoro.
Molti anni dopo Edmond riesce a fuggire da quella prigione e accecato dalla sete di vendetta, trasformato e trasfigurato dai lunghi anni trascorsi al Castello d'If, rinasce come Conte di Montecristo, mettendo in atto la sua terribile e spietata vendetta.

Uno dei libri che più mi ha appassionato. I sentimenti che agitano i cuori e le menti dei personaggi del racconto, sono contemporanei, vivi. Amore, tradimento, avarizia, invidia, giustizia, vendetta, perdono, sentimenti così terribilmente attuali che ci rendono partecipi e spettatori controvoglia di questa terribile tragedia che si consuma e ci consuma. Arrivando infine a scoprire assieme ai protagonisti che “tutta l'umana saggezza sarà riposta in queste due parole: Aspettare e sperare”.


A fine racconto, mi sono anche interessata a fare una piccola ricerca sull'edizione, venendo a scoprire però che la quasi totalità delle edizioni italiane del Conte di Montecristo è censurata.

Un capitolo è stato totalmente stravolto, ad altri mancano interi paragrafi.

Questa credo sia una nota dolente, poiché ho apprezzato tantissimo questo libro e tuttavia mi scopro ad amare un qualcosa che ha perso metà della sua magia. Fate attenzione all'edizione che acquistate, per il resto è un libro consigliatissimo, in quanto solo questo libro basterebbe a colmare un'intera libreria.

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Recensione di
Luana Augusta N.

Laureanda in lettere moderne con una passione smodata per l'antica Roma, la letteratura anglo-americana, le lingue asiatiche e la musica. Passioni e interessi che messi assieme potrebbero far storcere il naso ai più ma che dentro di me trovano posto in modo sereno e non prevaricatorio. Il problema è che, dato il mio enorme eclettismo, non so neanche io quale sarà la prossima passione che sboccerà, dettata con ogni probabilità da un impulso del momento. Nel mio piccolo angolo di mondo (il mio canale di youtube) cerco, senza riuscirci, di raggruppare tutte le mie passioni e parlarne con gli altri, sperando di non annoiarli a morte.

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2 commenti
  • Grazie di questa recensione, soprattutto dei consigli che dai alla fine. Sono note che tutti dovremmo tenere a mente nell'acquisto dei libri!

  • Si l'edizione è importantissima, ma di solito i cambiamenti sono minimi o almeno questo è quello che ho sempre pensato! Con il Conte di Montecristo ho avuto davvero una spiacevole sorpresa, forse esagero ma ci sono rimasta proprio male :(

Recensione di Luana Augusta N.