Il commesso – Bernard Malamud

28967ca5fbb21e0d69b0ae320d213dba_mediumAltro autore che non conoscevo. Altro libro comprato alla cieca su consiglio del mio libraio di fiducia. Devo dire che nè il titolo nè la copertina mi avevano entusiasmato ma ho una sorta di riverenza nei confronti di questo gentile libraio così il libro è finito nella pila di quelli che ho comprato.
 Non ho nemmeno cercato una recensione del libro arrivata a casa, nè ho letto il riassunto della trama sul retro. Ho iniziato a leggere, non dico con diffidenza, ma con un certo distacco. Ma ben presto mi sono sciolta. E sapete cosa? Non ho idea del perchè.

Non è un libro spettacolare, non è una trama così particolare, non sono personaggi fuori dalle righe. Anzi vagamente stereotipati: l'italiano giovane e furbo ma con un grande cuore, l'ebreo infelice ma orgoglioso, la moglie prepotente che fa più che altro da madre, la giovane frustrata e imprigionata nell'etichetta che la società, la vita, la famiglia, la storia le hanno appiccicate. Tutti accomunati da questa amarezza, da questo senso di oppressione, da questo desiderio di libertà da se stessi innanzitutto che gravano la storia come la nebbiolina in val padana e la rendono indimenticabile. Non esagero: è la semplicità di questo libro, la quotidianeità a volte ironica della storia che racconta, l'iniziazione, la lotta interiore dei personaggi ( da alcuni persa, da altri vinta, da altri chissà…) che me lo fa consigliare. Se permettete la metafora: questo storia si scioglie in bocca e lascia un retrogusto amaro ma che crea dipendenza, come il caffè.
 

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