Il bordo vertiginoso delle cose – Gianrico Carofiglio

Enrico Vallesi è uno scrittore in crisi, di quelle crisi che perdurano da talmente tanto tempo da calcificarsi e nascondersi negli anfratti della propria vita. Si vive, si compiono le stesse azioni per abitudine e  ci si rassegna.

Un  giorno, per puro caso dalla lettura di un articolo di giornale di cronaca nera, sente che deve tornare a Bari, la sua città di origine ( per motivi di lavoro vive a Firenze ) e da qui la narrazione si dipana in due, il racconto del presente, in una curiosa seconda persona (il protagonista parla a se  stesso ), e il racconto del passato, di Enrico ragazzo. Le due narrazioni scorrono parallele  fino a chiudersi mirabilmente a tenaglia. Con uno stile che rivela tutta la abilità narrativa di Gianrico Carofiglio, per chiarezza, scorrevolezza ma soprattutto profondità.  Credo che l’ autore sia una miniera di conoscenze cui attingere. I suoi romanzi mescolano sapientemente più generi , dal romanzo di formazione, quale è questo in commento, ai gialli con protagonista l’avvocato Guerrieri, con elementi di saggistica.

Nei gialli con protagonista Guido Guerrieri ci sono delle spiegazioni giuridiche da far invidia ai migliori libri di diritto ( e vi assicuro che chi vi scrive ne ha letti tanti), in questo libro invece ci sono molti elementi di filosofia, per bocca di Celeste, la bellissima professoressa di Enrico. Ma non solo, ci sono citazioni letterarie, conoscenze musicali e sportive, un pozzo di conoscenza cui attingere, mirabilmente inserito nella narrazione, senza nulla far pesare al lettore che anzi divora il libro. A ciò si aggiunga una sottile vena di ironia, anche sull’ambiente letterario di cui il protagonista fa parte, così come nei gialli di Guerrieri si ironizza sull’amarezza dello stato della giustizia in Italia.  

Se vi piace leggere una storia ma anche imparare cose nuove, come me, non potete perdervi questo libro.  Se cercate emozioni anche, perché non manca tantissima poesia.

Aggiungo un elemento personale, quando leggo Carofiglio, sarà che ho avuto una formazione simile, mi sento letta dentro come in una radiografia. Ecco perché adoro i suoi personaggi.

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Recensione di
Miriam Caputo

Sono una divoratrice di libri, che ama la scrittura. Mi piace raccontare le storie che ho letto, ma anche inventarne di nuove e creare personaggi. Mi rispecchio in questa frase:
"Io voglio essere la trapezista, che fa il triplo salto mortale con il sorriso, la leggerezza, e non fa vedere la fatica dell'allenamento, perché altrimenti rovinerebbe il tuo godimento di lettore. Io voglio essere la trapezista e nulla voglio trasmettere della fatica del mio scrivere"
(Andrea Camilleri).

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