Il bacio del pane – Carmine Abate

Dopo un periodo di forzata inattività, riprendo finalmente a riscrivere per la Libreria, e lo faccio partendo da una novità editoriale: “Il bacio del pane”, di Carmine Abate.

Il titolo richiama alla tradizione calabrese (e da buona calabrese lo confermo), di baciare il pane se caduto o se messo sulla tavola al contrario. Una volta il pane era fatto in casa, era sinonimo di fatica e sacrificio, per questo non andava sprecato. Partendo da questo presupposto, Carmine Abate, autore che vive per addizione tra diverse terre (Calabria, Trentino, Albania, Germania), si immerge nella descrizione di una terra, la Calabria, con le sue tradizioni, i suoi colori vivaci nella terra e sulla tavola, riuscendo a rappresentare tutta la peculiarità di questa terra.

Questa tradizionale cornice, che vede da sfondo la cascata del Giglietto, non è però seguita da un altrettanto, ben fatta, imagetrama. Questa vede protagonisti due ragazzi che si trovano ad affrontare un uomo terribile, con una pistola in mano, che in realtà nasconde un grande segreto. A mio parere, il libro è troppo piccolo e la vicenda che si vuol raccontare troppo lunga e bisognosa di spiegazioni. Ecco quindi che il rischio è quello di accorciare i tempi, arrivare ad una conclusione troppo affrettata rispetto all’azione che richiederebbe una concatenazione di più eventi.

Quello che però è riuscito è la metafora dell’intero racconto: l’amore ed il bene disinteressato possono far lievitare buone azioni, il pane diventa il risultato dell’impegno che ognuno di noi dovrebbe mettere per aiutare chi è in difficoltà.

Condividi
Recensione di
Ele

24 anni, i viaggi e la letteratura sono le mie passioni. Dalla Calabria, passando per Roma, Tomsk e Edimburgo, studio Traduzione e Comparatistica letteraria a Pisa. I miei studi mi hanno portata a vedere la letteratura come un insieme di connessioni: tra lingue, popoli, culture, riti, influenze. Difficilmente riesco a leggere un libro per volta. In constante fluttuare tra luoghi e parole, ricorro alla scrittura per trovare un ordine, o almeno ci provo.

Vedi tutte le recensioni
Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

4 commenti
  • Certo, da come lo descrivi si sente che è un libro un po’ “sbrigativo”. E’ un peccato, perché i romanzi dove si intrecciano cibo, Italia e tradizioni mi interessano sempre molto …ma mi sa che questo non è il caso.

    • Io l’ho letto e non mi sembra proprio “sbrigativo”. E’ un romanzo breve, questo sì, e intenso come devono essere i romanzi brevi: c’è cibo, Italia (Sud-Nord), amore, ‘ndrangheta milanese, e soprattutto valori positivi

      • Si i valori positivi ci sono eccome, ma il linguaggio è troppo “infantile”, a me è sembrato che l’autore volesse, appunto, sottolineare il suo voler dare un bel messaggio. I romanzi brevi sono intensi per definizione, ma sono comunque romanzi, e la fine deve essere, a mio parere, scoperta a piano a piano dal lettore. Fin dall’inizio io invece sapevo giá come andava a finire. Ciò non toglie la bellezza del messaggio dato, nè della cornice di sapori e odori di una terra meravigliosa come la mia Calabria :)

  • Sono brasiliana, nipote di italiani. Dal nonno calabrese, uno dei cari ssimi ricordi è il bacio. Lui mi dava un pizzicotto sulla guancia e poi baciava le proprie ditta, facendo un allegro ahhh!!! Anche i zii e le zie mi baciavano cosi e, da sempre, questo è per me una cosa calabrese, diversa delle tradizione emiliane dell’altro nonno. Ora, mi dicono che questo bacio “non esiste, non è mais esistito”! Non riesco a trovarlo in litteratura: Lei mi potrebbe aiutare?
    La ringrazio tantissimo e troverò il sua libro in Brasile! Chissà mi consolerà…

    Saluti e grazie milla
    Cecili

Recensione di Ele