Ho 12 anni anni faccio la cubista, mi chiamano Principessa – Marida Lombardo Pijola

(Sottotitolo: “Storie di bulli, lolite e altri bimbi”)

Questo testo si ripropone di indagare sull’amoralità di ragazzi in età da scuola media che collezionano rapporti sessuali come tacche sul proprio fucile; dodicenni che non studiano, si drogano, odiano i loro genitori, si picchiano, vanno in discoteca il pomeriggio, scrivono sui social media.

Proprio dal Web l’autrice attinge parola per parola i messaggi lasciati da questi adolescenti, con “k” ed errori volutamente inclusi.

Tali messaggi dovrebbero descrivere i ragazzi in oggetto. Tuttavia, persino chi ha cominciato a connettersi l’altro ieri sa benissimo che su Internet non si propone se stessi ma una facciata; che poi questa maschera sia palesemente ingenua (come nelle domande sul sesso) è un altro discorso.

I suddetti copia e incolla sono inframezzati con sunti delle vite di alcuni tra questi ragazzi. Per essere precisi, tali testi non provengono fedelmente dalle “voci” dei ragazzi, ma sono rielaborazioni dei loro racconti attraverso la penna dell’autrice.

In questo libro, quindi, la lente di osservazione non ha campo sgombro; piuttosto, gli oggetti dell’indagine sono filtrati: da loro stessi e dal modo di gestire la loro immagine pubblica sul Web, e soprattutto dalla volontà della Lombardo Pijola di porre enfasi sull’argomento; già l’introduzione anticipa quel sensazionalismo da prima pagina necessario a richiamare l’attenzione di padri e madri che, pensando “Oh mio Dio, potrebbe succedere anche ai mie figli?”, devono correre a cliccare sul link per accedere all’articolo – l’autrice scrive per il Messaggero.

Difficile insomma capire quanta trasparenza ci sia in questa operazione. Tuttavia va riconosciuta all’autrice la capacità di romanzare e rendere scorrevole un documentario. Infotainment.

Ho 12 anni

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Recensione di
Antonio Soncina

Odio i best seller, soprattutto se di sfumature rosa, gialle o grigie. Ai classici preferisco storie contemporanee. Posso sopravvivere senza il rinomato "odore della carta" ma non con il Kindle scarico.

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