Gli innamoramenti – Javier Marias

C’è qualcosa di meglio di leggere un libro ed è rileggerlo, specialmente se si tratta di un libro così complesso e particolare.  Ed è ciò che è capitato a me.

Narratrice della storia è Maria Dolz, che ogni mattina in un caffè di Madrid incontra una coppia e li osserva, pur non conoscendoli. Li osserva e li ammira, pensando che rappresentino la coppia perfetta. Un giorno, per caso, viene a scoprire che l’uomo è stato barbaramente assassinato in un garage da un balordo e il fatto la induce ad indagare in modo più approfondito sulle vite dei due amanti. Nel porgere le condoglianze alla vedova, Luisa, instaura con la stessa una fugace amicizia, che le permette di conoscere Javier D. Varela ( il miglior amico dell’uomo ucciso)  con il quale instaura una relazione…

In una narrazione sapientemente lenta si viene a scoprire mano a mano che le cose non sono mai come sembrano.

“Gli innamoramenti” è un libro molto particolare, un giallo metafisico, che è stato definito dalla critica “ipnotizzante” ed effettivamente è così.

La narrazione prende il lettore e non lo lascia, sebbene i fatti scorrano lenti, e lo induce alla riflessione sui temi della vita e della morte, dei rapporti umani.

Personalmente ciò che mi ha colpita di più è il piano dei pensieri che si sovrappongono. C’è il piano dei pensieri della narratrice, e poi quello dei suoi interlocutori, Luisa, Javier, gli scrittori della casa editrice per cui Maria lavora ( anche se si tratta di episodi marginali, ma utili a delineare il personaggio di Maria e la sua vita) e poi c’è il piano di ciò che Maria immagina che i suoi interlocutori o conoscenti pensino. E non è un piano trascurabile, perchè lo immagina con dovizia di particolari e con ragionamenti molto articolati. Infine, e non è da meno, il piano di ciò che realmente viene pensato e sentito interiormente, rispetto a ciò che viene effettivamente esternato. Secondo l’autore – almeno questo è il messaggio che è passato a me- esiste una realtà parallela ai fatti, quella dell’immaginazione, ciò che è creato dalla mente umana, non soltanto la fantasia, tipica della letteratura,  ma ciò che ciascuno di noi crea in sé stesso, che rappresenta un mondo a sé,  parallelo alla realtà.  Perché in fondo la realtà cos’è?

Questa narrazione dei pensieri, infine, è imbastita con citazioni letterarie, sempre molto approfondite: Balzac “Il colonnello Chambert” e Dumas “I tre moschettieri”.

 

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Recensione di
Miriam Caputo

Sono una divoratrice di libri, che ama la scrittura. Mi piace raccontare le storie che ho letto, ma anche inventarne di nuove e creare personaggi. Mi rispecchio in questa frase:
"Io voglio essere la trapezista, che fa il triplo salto mortale con il sorriso, la leggerezza, e non fa vedere la fatica dell'allenamento, perché altrimenti rovinerebbe il tuo godimento di lettore. Io voglio essere la trapezista e nulla voglio trasmettere della fatica del mio scrivere"
(Andrea Camilleri).

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