Fuori tema #7 – Sogno di un pomeriggio di mezzo febbraio (e di sempre)

Abito in una cittadina piuttosto anonima e che può vantare un primato davvero invidiabile: non ha una libreria (e dispone di una Biblioteca Comunale solo da pochi mesi). Ebbene sì: se si escludono due cartolibrerie dove è possibile ordinare i libri scolastici e acquistare qualche vecchio volume polveroso o l’ultimo bestseller culinario di Benedetta Parodi, nella mia città non esiste una libreria. Per trovarne una, bisogna raggiungere il capoluogo o un centro commerciale a 20 minuti di autostrada.

 Non sto qui a raccontare quali vicende avventurose abbiano portato proprio me, innamorata dei libri, in una delle (credo, spero) poche città italiane prive di una libreria degna di questo nome. Tant’è. La lontananza, però, accresce il desiderio… e acuisce la fantasia!

Nella stradina in cui abito c’è un vecchio edificio diroccato e transennato: non so a chi appartenga e perché da decenni sia rimasto abbandonato: non sono nata qui e non conosco fatti e misfatti della comunità. Ogni volta che ci passo davanti è un tuffo al cuore: sia perché fa male vedere tanta desolazione in mezzo a palazzi e palazzine dignitosi che sorgono tutt’intorno; ma soprattutto perché non posso fare a meno, davvero tutte le volte, di immaginare…

 …Mi piacerebbe poter acquistare o affittare quell’edificio, rimetterlo a nuovo e farne una libreria a due livelli. Non una semplice libreria, ma un luogo di incontro e di scambio culturale. Un luogo dove organizzare periodicamente letture pubbliche e incontri con gli autori; dove riunire due pomeriggi alla settimana i bambini del quartiere per leggere un libro insieme o guardare un film e poi chiacchierarne insieme, mentre si sgranocchiano biscotti.

Mio figlio, innamorato dei libri (e dei sogni) al pari di me, si è entusiasmato all’idea e a volte, passeggiando, ne parliamo a lungo.

Naturalmente questo sogno non si realizzerà mai. Non ho disponibilità economica, non ho spirito imprenditoriale e, ancora di più, credo che sarebbe un’attività destinata ad un rapido fallimento. Sono secoli che la mia città non sente il bisogno di una libreria (mentre sorgono caffetterie e pub ad ogni angolo di via): non vedo perché dovrebbero cambiare le cose proprio adesso.

E allora ritorno alla libreria virtuale del mio blog e a questa libreria immaginaria che gentilmente mi ospita; ritorno a condividere letture con i miei studenti e a leggere racconti a mio figlio e ai suoi amichetti prima che si addormentino tutti insieme dopo il pigiama party di Carnevale.

In fondo, in qualche misura, il mio sogno lo sto realizzando.

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Recensione di
D. S.

Sono una lettrice vorace, una cinefila entusiasta e un'insegnante appassionata del suo lavoro; e non so concepire le tre cose disgiunte l'una dall'altra.

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8 commenti
  • Stanotte ho sognato di vincere “troppi” soldi (senza giocare al super enalotto, peraltro) e di aprire una libreria dalle mie parti.
    Stava rischiando di diventare un incubo, con bimbi che non sanno leggere e grandi che non sanno immaginare.

  • Inutile dire che questo post mi rattrista e mi fa sorridere al tempo stesso.
    Questo sito è nato proprio perché avevo (ho!) il tuo stesso sogno e per qualche tempo ho davvero pensato di poterlo realizzare in un modo o nell’altro.
    Ma purtroppo non avrò mai fondi a sufficienza per creare quello che ho nella testa, soprattutto sapendo che sarebbe un’attività senza guadagno se non addirittura con grandi perdite.

    Ma c’è internet, c’è questo posto (che ancora posso permettermi!) e ci siete voi. Possiamo fare molte cose se ci pensiamo, da qui possiamo raggiungere chiunque e fare di tutto.

    Io ci credo. :)

Recensione di D. S.