Dopo aver letto la recensione di Trix qualche mese fa, aspettavo di essere dell’umore giusto per leggere questo libro.
L’umore giusto è arrivato e se n’è andato mille volte e il ricordo del libro da leggere è sfumato nelle mille cose da fare fino a quando un’amica me l’ha messo tra le mani, consigliandomelo caldamente.
I libri sono legati al destino: se un libro lo devi leggere, fidati che prima o poi troverà il mododi arrivare da te.
Consumato in una notte e un pomeriggio, questo racconto autobiografico dell’autore mi ha colpito per la tenerezza con la quale ci viene raccontato il dolore di un bambino che rimane orfano di madre e che farà i conti con questa perdita ogni istante della sua vita, ad ogni scalino, ad ogni cruciale passaggio.
Se tenerezza e dolore sono due parole che non assocereste mai insieme, provate a leggere questo breve romanzo di Gramellini, prendetevi del tempo per buttarlo giù, per scrollarvi la marea di sensazioni che un racconto personale del genere lascia addosso e poi, ditemi che ne pensate.
Mi è piaciuta la svolta finale, rende tutto ragionevolmente doloroso e si capisce perché qualcosa stride sin dall’inizio.
:)
Anche io lo recensii tempo fa, aspettavo la sua uscita e lo comprai quasi subito!
Diciamo che io l’avevo intuito già dalle prime pagine dove sarebbe andata a parare tutta la storia ma ugualmente Gramellini ha avuto la maestria di farmelo dimenticare perché il modo con il quale racconta la vita è davvero unico.
Una penna straordinaria! :)