Diario minimo – Umberto Eco

“[…] il ridente – o il sogghignante – altro non è che il maieuta di una diversa società possibile.” – Elogio di Franti

Raccolta di articoli pubblicata da Eco per la prima volta nel 1963, poi ampliata e, in parte modificata, nel 1975. Etichettati all’inizio come letteratura disimpegnata e come “figli di un Eco minore” gli articoli rappresentano una serie di esercizi di stile, attraverso l’esplorazione di vari generi, con il grande sotteso della scelta parodistica e umoristica. Scendendo nel concreto, ad esempio c’è l’articolo di apertura: Nonita. Nella finzione, trascrizione di un diario, in parte corrotto, abbandonato da un carcerato nella sua cella. Ricostruzione di Lolita, sostituisce alla passione per una giovinetta quella per un’attempata signora di settant’anni, mantenendo la serietà dei sentimenti e delle descrizioni dell’innamorato, fino all’esito tragicomico che lo condurrà in carcere.

Tra gli articoli contenuti anche il celebre saggio sulla “Fenomenologia di Mike Bongiorno“, che ahinoi è oramai diventata, a distanza di soli cinquant’anni, la fenomenologia dell’italiano abbrutito dalla televisione e dal modo di fare del Bongiorno originale e di tutti gli emulatori più o meno inconsapevoli.

Tra i miei articoli preferiti i due sulle avventure antropologiche dei melanesiani. Infine l’inverno nucleare è giunto, i missili americani, lanciati dalle coste dell’adriatico, e quelli russi hanno cancellato ogni forma di vita al di sotto delle calotte polari. Solo i melanesiani, gli eschimesi e pochi altri abitanti delle terre vicine ai poli si sono salvate. A distanza di un migliaio di anni si interrogano sugli usi e i costumi dei loro predecessori cercando tracce delle loro civiltà. Le ricostruzioni assurde prodotte dalla scarsità di documenti, dalla proiezione della cultura sul passato, producono letture che in realtà finiscono per dirci qualcosa su noi stessi e sui nostri tempi. Anche se noi non siamo più negli anni sessanta abbiamo che oggi è solo più probabile che per un evento del genere, mentre tutti gli altri stati europei hanno prodotto delle criptobiblioteche con il loro sapere, noi ce ne siamo dimenticati o ne siamo stati impossibilitati per mancanza di fondi alla nostra biblioteca nazionale, due ipotesi al dibattito degli studiosi post-apocalittici, insieme a quella della nostra non esistenza nonostante le altre fonti ci citino, ovviamente non quelle francesi, ça va sans dire.

La lettura di questi articoli, con una nota di particolare attenzione per l’Elogio di Franti, è veramente divertente e apre, attraverso il riso, all’osservazione di un’epoca dalla quale, accettate le contraddizioni a tal punto da trovarne il lato umoristico, si può finalmente andare oltre.

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Recensione di
Cirdan
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3 commenti
  • Di Umberto Eco narratore ho letto più di una volta “Il nome della rosa”, che ho apprezzato molto, pur essendo consapevole che mi siano sfuggiti alcuni dei tanti riferimenti letterari e filosofici. In seguito non sono riuscita a leggere altro: “Il pendolo di Foucault” e “L’isola del giorno prima” mi hanno scoraggiata alle prime pagine perché troppo densi di un’erudizione che purtroppo non sono in grado di comprendere se non in minima parte e che appesantisce la lettura a tal punto che quindi non appassiona (dal mio umilissimo punto di vista, s’intende). Ecco perché sono terrorizzata dall’Eco saggista, che temo di comprendere ancor meno. Anni fa mi capitò tra le mani il “Secondo diario minimo”, ma ne lessi giusto qualche pagina e non ne ricordo nulla. La tua recensionbe mi invoglia a riprovare… se me ne viene il coraggio. :)

    • Ahah visto le “cose” che recensisco di solito, mi rendo conto che l’affermazione che sto per fare è poco credibile, ma la faccio lo stesso: in realtà è una lettura abbastanza leggera, i riferimenti sono tutti molto espliciti ed essendo parodie sono proprio divertenti. Va bene, ci ho provato :-P

  • Per quanto mi riguarda, adoro l’Eco saggista e mi annoia a morte il romanziere. Pensare che “Il nome della rosa” è stata la mia prima sconfitta letteraria! :P

Recensione di Cirdan