Dalla libreria al cinema #4 – Piccole donne

Mi sono imbattuta in questo libro quando ero adolescente e da allora l’ho letto e riletto fino a quasi consumarlo. E’ una sorta di romanzo di formazione poiché le quattro sorelle March protagoniste del libro, le piccole donne appunto, di pagina in pagina, di vicenda indalla libreria al cinema #4 - Piccole donne vicenda si avviano ad abbandonare la spensieratezza dell’infanzia per entrare nell’età adulta, mentre l’America è sconvolta dalla guerra di secessione.
Un percorso permeato da quelle che furono le vere esperienze di vita della Alcott che, figlia di un filosofo trascendente di ampie vedute, fu abolizionista, femminista e sostenitrice del suffragio universale.

Tante le versioni cinematografiche tratte da questo romanzo e dal suo seguito (Piccole donne crescono), tre quelle che vorrei segnalarvi.

La prima risale al 1933, per la regia del celebre George Cukor, che ottenne un notevole successo di critica e di pubblico grazie anche ad una brillante Katharine Hepburn nel ruolo dell’indomita Jo, la seconda delle sorelle (e quella che si può considerare l’alter ego letterario dell’autrice), un maschiaccio in gonnella che sogna di diventare scrittrice e scalpita perché non può partecipare alla guerra.

Anni dopo, nel 1949 per l’esattezza, Hollywood, nel tentativo di bissare il successo ottenuto da Cukor, schierò le sue stelle di prima grandezza per un rifacimento del film.
Ed ecco quindi Janet Leigh (si, proprio quella della doccia di Psyco) interpretare la saggia e romantica sorella maggiore Meg, June Allyson nei panni di Jo ed una giovanissima ma già superba Liz Taylor nel ruolo della più piccola delle sorelle, la vanitosa e un po’ sbruffona Amy.

Questa è a mio parere la versione più godibile, lo spirito del libro (nonostante gli inevitabili tagli e qualche non grave inesattezza) è stato mantenuto intatto, i 122 minuti della pellicola trasudano da tutte le parti i saggi insegnamenti di mamma March, i buoni propositi delle sue ragazze, la gentile cavalleria di Laurie (ricco e premuroso vicino di casa) e di suo nonno.

Più recente è l’ultimo remake. Nel 1994 esce infatti nelle sale un film che ancora una volta annovera un cast di tutto rispetto: Susan Sarandon, Winona Ryder e Gabriel Byrne, giusto per citarne alcuni.  La regista ha cercato di rimarcare quell’atmosfera intellettualmente stimolante che la Alcott aveva goduto nella sua casa e che aveva poi voluto ricreare nel libro. Intento lodevole ma, secondo me, nel tentativo di rendere l’opera più appetibile per un pubblico giovane, gli sceneggiatori hanno calcato un po’ troppo la mano rendendo la sorelle March delle eroine decisamente troppo moderne.

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Recensione di
pistacchina
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2 commenti
  • mia madre adora la prima e l'ultima di queste versioni, pensa te .
    quanto a me .. mi tengo alla larga da tutte ! (ma devo ammetterlo, ho visto in parte solo l'ultima) .
    il fatto è, come spesso succede, che amo troppo i due romanzi e non riesco in nessun modo a mandar giù altre immagini, altri dialoghi, altre facce . non ce la faccio proprio !

  • Adoravo e adoro Piccole donne. Ho letto da ragazzina tutti e quattro i libri della May Alcott sulle quattro sorelle.
    Ma la versione cinematografica non rende giustizia..:P

Recensione di pistacchina