L’estate scorsa ho segnalato con due brevi interventi (che si possono leggere -> qui e -> qui) la situazione vergognosa della biblioteca del prestigioso Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, costretta a traslocare in un magazzino dell’hinterland a causa della mancanza di locali idonei ad ospitarla. Il problema, naturalmente economico (tanto che il direttore, avvocato Gerardo Marotta, ha venduto sue proprietà per far fronte ad alcune spese), è diventato anche politico, giacché è stato richiesto un intervento delle istituzioni per salvaguardare l’ingente e prezioso patrimonio librario dell’Istituto.
Leggo oggi che, mentre si allungano indefinitamente i tempi per la consegna dei locali che dovrebbero finalmente accogliere i libri, questi non potranno più essere conservati nel magazzino di periferia poiché non è stato pagato il cospicuo affitto richiesto. Continuiamo dunque a vivere in un Paese che non salvaguarda i suoi patrimoni culturali, mentre perfino dall’estero sono arrivate offerte per la biblioteca dell’Istituto.
Dove saranno trasferiti questa volta i volumi? Quanti andranno persi, trafugati, rovinati nell’ennesimo trasloco?