Computer a DNA – D. Shasha e C. Lazere

"Nello scrivere questo libro, abbiamo incontrato una costellazione di idee che potrebbero essere decisive per cambiare il mondo, in meglio. […] Speriamo che le storie di questi avventurieri senza paura piacciano a chi le leggerà quanto a noi è piaciuto scriverle."

Questo libro raccoglie quattordici interviste a scienziati, classici e atipici, sull'evoluzione del calcolo in senso biologico. Tre parole in una frase che potrebbero risultare più che oscure, tanto più messe l'una accanto all'altra. Il calcolo, l'invenzione o, secondo i vostri gusti filosofici, la scoperta di Leibniz e Newton, la sua implementazione attraverso i metodi informatici; l'evoluzione, la nostra, dei nostri mezzi e delle nostre conoscenze ed, infine, la biologia, una fonte di nuovi paradigmi per l'informatica.

Le interviste contenute in questo libro si muovono in questa ottica, presentando quattordici diverse applicazioni e qualche possibile approccio al problema di superare la tecnologia del silicio, o quantomeno, di integrarla con i meccanismi della biologia. Costruire macchine biologiche, cellule in grado "di fare i conti" e di modificarsi ed agire per noi. Tanto per fare un esempio di quelli entusiasmanti e ancora al di là dal venire, cellule che inserite nella pelle o nell'organismo possano ripararlo, protesi che potremmo definire bio-meccaniche. Sfruttare le nostre conoscenze sulla biologia per costruire algoritmi ispirati ai processi evolutivi, un tipo di programmazione che si dice "genetica", cioè lo sfruttare il meccanismo dell'evoluzione, piccoli mutamenti casuali, selezione e adattamento, per far sopravvivere i programmi più adatti; per fare di nuovo un esempio, questa volta di una tecnica abbastanza in uso, un programma in grado di assemblare e ricombinare progetti diversi in base a regole di adattamento e a specifiche da garantire, in modo da ottenere il progetto che si avvicini di più all'efficienza massima e che rispetti tutte le regole necessarie.

Una serie di scenari veramente molto interessanti e che sembrano essere piuttosto promettenti. La grossa pecca del libro è probabilmente proprio nella forma, una raccolta di interviste e di dialoghi con gli scienziati che lavorano a questi progetti, interessanti e di semplice comprensione, ma molto poco approfondite nel senso delle idee, più che raccontare l'idea in sé si preoccupano di raccontare l'idea dell'idea e le sue possibili ricadute. Qualche dettaglio in più avrebbe sicuramente aiutato. In definitiva, da leggere: ni.

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Cirdan
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