Sono convinto che il lavoro congiunto tra scrittore e disegnatore permetta di sviluppare una storia oltre i confini dell’immaginabile.
Lo scrittore e il disegnatore si scambiano sensazioni e ganci emotivi, senza soluzione di continuità, accumulando e modellando un racconto traboccante di significati.
Barbara Thorson è una ragazzina come le altre, una tra tante, picchiatella, appassionata di giochi di ruolo, un po’ chiusa in se stessa e… con un segreto.
Un terribile presagio si insinua nel suo mondo e incrina con una consapevolezza che non si abbina con il suo essere.
Il male, il pericolo, la paura, tentano costantemente di abbatterla o quantomeno piegarla.
Ma lei reagisce, a modo suo, usando la fantasia come bozzolo protettivo, insinuando nelle crepe del quotidiano minacciato da forze oscure, il collante magico che tutto sigilla.
Chiusa nella sua armatura scintillante, si fa guardiana, ultimo baluardo contro la minaccia dei giganti.
Barbara è la sola a poter maneggiare il grande martello Coveleski, arma definitiva fatta di potente volontà.
Ma Barbara Thorson è – ricordiamolo – una ragazza. Per quanto ben costruito, il suo mondo non può tenere tutto fuori. La vita entra, filtra dalle stessa crepe da cui filtra la paura. La piccola guerriera dovrà scendere a patti con il suo mondo reale, dovrà salire quelle scale di casa che la terrorizzano, dovrà affrontare il tanto atteso Titano.
E’ con tenerezza disarmante che Joe Kelly ci narra la storia e con segni indimenticabili che JM Ken Niimura traduce in immagini che ci immergiamo in questo mondo surreale. La straordinaria abilità dei due autori permette di stabilire subito (o Quasi) i confini dell’opera e concentrarsi con Barbara sull’avvento del Titano. Da prima tocchiamo la massa scura che alimenta la paura e la fantasia che fa da difesa. Man mano che procede la narrazione, affiorano i riferimenti a quel humus oscuro, le ragioni di chi si muove al di fuori del bozzolo protettivo di Barbara. Acquistiamo consapevolezza insieme alla protagonista, pian piano, con timore.
Ho apprezzato molto la scelta di non cadere troppo nel didascalico, nella fuga dalla realtà (se avete visto il film “un ponte per Terabithia” capite cosa intendo).
Il mondo di Barbara è in connessione con quello reale, di più, lei è la guardiana della realtà e si protegge e combatte la sua stessa fantasia.
I Kill Giants è un fumetto potente, pronto a stendervi con un colpo di martello, foderato di buoni sentimenti… e non potrete più essere gli stessi dopo un colpo del genere.
Pensavo di averlo letto solo io, questo fumetto… è assente da tutte le librerie dei miei amici. Ed è fantastico, condivido la recensione!
Si, mi sentivo anche io come te: solo e con un grande tesoro da condividere. Per questo ho scritto la recensione; la bellezza va fatta girare.