Chine Immaginarie#21 – Battaglia, le guerre di Pietro – Roberto Recchioni, Leomacs

“Sai di che colore è il sangue alla luce della luna?”

Pietro Battaglia è un soldato. Lo è sempre stato.
Sul campo ha provato i dolori e la sofferenza della guerra. Nel cuore porta l’amore lontano che non riesce più a restituirgli calore. Nel pieno dell’azione distruttiva vive il distacco dalla sua umanità.

Brutalizzando la morte nasce a seconda vita e sembra portare con se tutto quel risentimento e quella sfidbattagliaucia nel genere umano repressa dalla notte dei tempi.

Pietro Battaglia è un vampiro – mai rappresentato nei canoni classici, o comunque mai evidenziato con l’armamentario di canini aguzzi, aglio, mantelli neri e baracconate simili – portatore di disgrazie.
Viaggia nel tempo portando avanti la sua personalissima missione: scoperchiare le cripte imbiancate  e portare alla luce gli ideali putrescenti di cui si vantano anime corrotte.
La sua guerra consiste nel cibarsi dell’orrore quotidiano, di guerriglia di strada, di scontri politici, perfino di vendetta religiosa.

I disegni di Leomacs ci rivelano un Pietro Battaglia solido, taurino, inamovibile nel fisico come negli intenti. Sicuro di se e delle ombre che percorrono il suo viso e celano, sempre fino all’ultimo guizzo ferino, la natura pericolosa del personaggio.
Di contro, tutti quelli che si muovono intorno a Pietro sono un coacervo di emozioni, ripensamenti, gocce di sudore.

L’autore, Roberto Recchioni, descrive il suo personaggio come “non solo marionetta di inchiostro battaglia3e china da usare come mero vettore avventuroso, ma testimone di una storia più grande di lui in cui spesso è chiamato solo a coprire un ruolo marginale”.

Da qualche giorno ho appreso che l’albo datato 2007 – il mio, mezzo devastato da una macchia di caffè –  è in ristampa, inaspettatamente.
Roberto Recchioni è riuscito nell’intento di dare vita propria ad una creatura di fantasia. Pietro Battaglia è tornato in cerca di vittime.

Nessuno è salvo perché il sangue, alla luce della luna,

 “è nero come quello di tutti quanti”.
battglia posa

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Recensione di
Simone Gentile

Sono Simone Gentile. Stretto tra una torre di libri e una pila di graphic novel (da leggere tutti, rigorosamente, in ordine sparso) continuo a lasciare una traccia nera su un foglio bianco; un timido rivolo che vuole affluire all'impetuoso corso della narrativa e continuare il Viaggio. Sono aperto a qualsiasi genere ma attratto dalle varie declinazioni della paura, per questo spesso mi ritrovo invischiato in storie che "MAMMAMIA!"... e forse poi, un po', me le vado a cercare.

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