Cherudek – valerio evangelisti

Il cuore di Nicolas Eymerich é nero.
Lo si intuiva dal primo romanzo delle sue gesta e lo comprendo ancor più ora che, senza aver scelto scientemente, mi ritrovo a compiere un balzo nei suoi meandri innominabili, quelli del 5° libro della serie.
Dovrei forse torturare i bibliotecari per avermi consegnato prima il quinto capitolo anziché il secondo?
u1342Eppure non vedo l’opera infida del maligno, bensì la possibilità di uno sguardo ampio e discosto dal percorso “comune” di un protettore della fede.
Se nella prima recensione/libro Nicolas pareva un primo della classe, conscio del suo spessore e pronto ad accaparrarsi il posto vacante di magister, ora lo ritrovo cresciuto, temuto e tanto (tanto) sballottato dagli eventi – interni ed esterni, oserei dire.
Eppure non perde mai la sua fredda lucidità; seppur di fronte all’abisso scuro delle proprie difficoltà, non vacilla.
C’é una puntina di invidia in quello che dico ma, diamine, un uomo di chiesa così adamantino farebbe tremare qualsiasi ginocchio.
Cherudek é un romanzo che rapisce.
Ti si insinua nelle ossa come nebbia.
Ovatta il pensiero e lo rende permeabile alla follia che racchiude.
Non ci sono santi, solo i peccatori calpestano le vie di una città chiusa in se stessa.
Come formiche sanguinanti, camminano in fila indiana, per l’eternità.
Non c’é salvezza in una prigione dove il carceriere é vittima delle sue stesse ombre.
Eymerich é giudice e cella.
Lui é protagonista, e tutto il resto, per quanto ben architettato, fa corredo ad un personaggio che sfonda la dimensione stessa del racconto tanto da essere inquietante – oh, lo é parecchio!
L’intreccio poi, serra sempre più i suoi cerchi fino all’epilogo finale.
Oddio, qualche personaggio sembra buttato lì per fare numero e colore (specie il rosso) ma non ci si può certo lamentare…specie ora che é entrato Eymerich nella mia vita di lettore.
Vado ad espiare la colpa di essere ricaduto nel vizio della serialità.
La pena da scontare?
Un paio di notti insonni – con la torcia tascabile ben accesa – sfogliando un nuovo libro di Nicolas sotto le coperte… a mormorare una preghiera per l’anima dell’inquisitore.

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Recensione di
Simone Gentile

Sono Simone Gentile. Stretto tra una torre di libri e una pila di graphic novel (da leggere tutti, rigorosamente, in ordine sparso) continuo a lasciare una traccia nera su un foglio bianco; un timido rivolo che vuole affluire all'impetuoso corso della narrativa e continuare il Viaggio. Sono aperto a qualsiasi genere ma attratto dalle varie declinazioni della paura, per questo spesso mi ritrovo invischiato in storie che "MAMMAMIA!"... e forse poi, un po', me le vado a cercare.

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