Che animale sei? Storia di una pennuta – Paola Mastrocola

Che cosa succede, quando nella vita si nasce e si è già allo sbando, in balia del Grande Mondo Dispettoso?

Questa è la storia di una paperella sfortunata: appena nata, già si ritrova sbalzata fuori dal furgone dove era conservato il suo uovo, per rotolare sulla strada, nel vasto e sconfinato mondo. Fortuna, che si imbatte in una pantofola, che secondo lei è la sua mamma. In fondo, cos’è una mamma? Chi può dire cosa può o non può esserlo? La nostra protagonista non sa chi è, dopotutto, non sa niente di se stessa -se non che ha dei piedi un po’ strani, aperti a ventaglio- quindi cosa potrebbe impedirle di pensare a sua mamma in termini di una pantofola?
pennutaCon questa e altre mille convinzioni, si addentra nel mondo, imbattendosi prima in un Castoro che vuole diventare un pensatore, poi in un Pipistrello che non riesce ad essere un pipistrello. Un giorno, dopo aver letteralmente perso sua madre, decide di voler far parte di quella convenzione sociale chiamata “famiglia”, e bussa a tutte le porte di un condominio, finché una coppia di volatili le offre una casa, a patto però che si trovi un fidanzato e che si trovi un ruolo nella società delle Anatre. Già, la nostra pennuta ha finalmente scoperto di essere gialla, di essere ricoperta di piume, e di essere un’anatra.  Di quante e quali altre scoperte sarà protagonista la paperella?

In un vortice di personaggi, amici, conoscenti, e invisibili, Paola Mastrocola scrive una satira della nostra società, denunciando tutti i valori sbagliati che si perseguono oggigiorno.
Perché ostinarsi a omologarsi ad ogni costo? Perché essere costretti in ruolo definito dalle etichette? Cos’è una famiglia? E le parole, a che servono se non se ne sa il significato? È più importante un fidanzato o l’amico di sempre? È meglio rimanere confinati tra esseri della propria specie, o mescolarsi alle razze che più ci aggradano?

Una favola per adulti, che però non dovrebbe mancare tra i racconti della buonanotte di nessun bambino.

Chissà che si riesca ad educare una nuova generazione che salvi l’attuale, preda di questi erronei valori che non si riesce a sconfiggere.

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