Quando la lettura fa letteralmente evadere: un libro vale 4 giorni di libertà.

Leggere rende liberi e questa volta in Brasile non è solamente un modo di dire astratto.
Infatti, grazie ad un progetto voluto dalla presidente Dilma Roussef (reso pubblico questo 22 giugno attraverso un decreto), in quattro penitenziari del paese, i detenuti che ne faranno richiesta, avranno la possibilità di usufruire di 4 giorni liberi in cambio della lettura di un libro.

Ovviamente ci sono delle regole imprescindibili: la lettura non potrà avvenire in meno di un mese di tempo per un totale di 12 libri l’anno massimo e di 48 giorni di libertà concessi. Una volta che il libro sarà terminato, il lettore verrà esaminato da una giura apposita attraverso una relazione che, ovviamente, dovrà essere priva di errori di sintassi e di grammatica e dovrà provare l’effettiva e totale lettura del libro.

I Libri diventano in questo caso vere e proprie chiavi per la libertà seppur temporanea ma un dubbio sorge spontaneo. Sebbene l’iniziativa sia meravigliosa dal punto di vista educativo e per lo sviluppo dell’interesse nella letteratura, come possiamo essere certi che abbinando alla lettura un premio, non si faccia di questa attività un mero compito forzato attraverso il quale passare obbligatoriamente per uscire dal carcere?

E’ davvero cosa buona e giusta alla lettura? Voi che ne pensate?

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