Amore, sesso e altre questioni di politica estera – Jesse Armstrong

Amore, sesso e altre questioni di politica estera. Questo il titolo del libro di Jesse Armstrong, pubblicato da Fazi Editore.

Un libro che racconta la spettacolare avventura di un gruppo scalcagnato di attori improvvisati, desiderosi di portare un messaggio di pace nel profondo di una terra devastata da una terribile guerra civile. È il 1994 e la Jugoslavia è straziata da una guerra intestina, che porterà alla divisione del territorio negli stati oggi riconosciuti come indipendenti.

Nel 1994 la guerra civile coinvolgeva serbi, croati, bosniaci e musulmani. Fu talmente devastante e crudele che è rimasta una delle lotte intestine più cruente e inumane degli ultimi anni. Il popolo venne vessato da una crudeltà senza pari, centinaia furono i morti, migliaia i feriti e gli sfollati, milioni le vittime di questa straziante contesa.

Amore, sesso e altre questioni di politica estera è un libro che riporta l’attenzione a un passato non troppo lontano, a una tragica guerra che ha distrutto gli equilibri dei territori dell’ex Jugoslavia, portandosi via anche un buon pezzo di umanità che in essa conviveva pacificamente. E, purtroppo, questo conflitto è diventato qualcosa di inattuale, e l’attenzione nei confronti di questi popoli che soffrono ancora gli effetti di una sanguinosa guerra civile non è più un problema quotidiano per chi non deve ancora combattere contro ciò che la guerra ha trascinato via.

Un gruppo di giovani londinesi, in quell’anno disgraziato per la storia europea, condivideva la lodevole intenzione di fare effettivamente qualcosa, qualcosa di concreto, per riportare la pace in un territorio ormai stremato dai conflitti. Si ritrovano a parlarne molto spesso, arrivando poi infine a una conclusione: bisogna partire, bisogna andare lì e cercare di fare qualcosa, sul serio, invece che condividere le speranze pacifiste senza darsi attivamente da fare.

Il capo ufficiale della spedizione, colei che da il via a tutto il progetto, è una giovane ragazza piena di speranze e di energie, capace di contagiare tutti con il suo spirito pacifista e attivista. Shannon è la prima a rendersi conto che bisogna partire per tentare di frenare il massacro. Subito dietro di lei c’è Sara, la sua compagna, che condivide il suo progetto e le aspettative in esso riposte. Ci sono poi Bob l’onomatopeico, Christian, Cally, Penny, Andrew e Simon. Tutti desiderano almeno provare a fare qualcosa per arrestare le violenze e le vessazioni che il popolo subisce quotidianamente, a pochi passi dall’Europa.

Il progetto è lodevole quanto improbabile: mettere in scena una pièce teatrale nel cuore del conflitto. La banda di speranzosi attivisti vorrebbe arrivare fino a Sarajevo, per portare speranza e pace nella città più abusata e violentata dal conflitto.Amore-sesso-e-altre-questioni-di-politica-estera-cover

Sin da subito appare chiaro che la missione non sarà semplice da portare a termine: entrare in una zona di guerra, senza permessi o lascia passare da parte dei governi europei, sembra improbabile, se non impossibile. Eppure la banda di pacifisti non si lascia scoraggiare da simili sottigliezze. Preparano un furgoncino carico di aiuti umanitari e di speranze, e partono pieni di energie. La formazione cambia all’ultimo secondo, Simon viene sostituito da Von, fratellastro di Penny, notizia che fa fremere di gioia Andrew, che sente di avere così maggiori possibilità di conquistare il cuore di Penny, essendosi tolto di mezzo il suo rivale in amore Simon.

Andrew è partito anche per Penny, per cercare di conquistare il suo cuore, ma lo spirito pacifista che lo anima rivelerà quanto questo ragazzo è disposto a sacrificare in nome della speranza e dell’amore. Andrew arriverà alla consapevolezza che “non basta una persona per fare una squadra. Non si può giocare al tiro alla fune da soli, senza nessuno all’altro capo della corda. Se dai e basta, ti svuoti”.

Entreranno nel vivo di una guerra insidiosissima, dove nessuno è salvo ma tutti sono bersagli.  Conosceranno una quotidianità subumana, una realtà orripilante, le regole di una partita dove i morti sono considerati una questione “ordinaria”, qualcosa con cui ci si deve confrontare quotidianamente. Una devastazione e uno strazio che in molti hanno cercato di non guardare, pur conoscendone l’esistenza e la terrificante realtà. La realtà distruttiva di “una guerra civile fuori di testa dentro questa merda di guerra civile”.

Riusciranno a mettere in pratica i loro propositi? Avranno qualche peso, saranno ascoltati da qualche autorità? O il loro viaggio si trasformerà in tragedia?

Un libro bellissimo, che si pone l’obbiettivo di riportare alla luce le vicende che hanno demolito e violentato una terra stupenda. Le intenzioni lodevoli dei protagonisti si scontrano ben presto con la completa incoerenza della guerra, con i patteggiamenti e i compromessi che i protagonisti saranno costretti ad accettare pur di portare avanti il loro messaggio di pace. Non potendo in alcun modo capire i giochi di equilibrio e di potere tra le parti e, soprattutto, il reale motivo di tutta quella inadeguata e rivoltante violenza, Andrew si stupisce a pensare qualcosa che non aveva mai neppure considerato: “credo sia molto rilassante una cospirazione. L’idea che qualcuno, chissà dove, sia vigile. Gli ebrei, i massoni, i poteri forti. Era affascinante pensare che almeno la mano nascosta capisse qualcosa di cosa cazzo stava succedendo. E poi se lo afferri anche tu, bè, allora è perfetto. Il mondo è sotto controllo e sai che pesci prendere. È tutto al suo posto”. E lo pensa, naturalmente, perché lì in Jugoslavia non è assolutamente niente a posto.

In Amore, sesso e altre questioni di politica estera, oltre al bellissimo messaggio sottinteso di pace e speranza per un mondo che sta andando sempre più a rotoli, oltre a riportare l’attenzione su uno dei più inumani conflitti degli ultimi decenni, c’è un’incredibile dose di ironia e di risate, perfettamente equilibrate con il carico emotivo che pervade il testo. Ci si chiede come sia possibile che un libro sulla guerra riesca a farci anche ridere: un equilibrio tra due opposte sensazioni che conferma ed esalta la bravura e la raffinatezza di questo scrittore. Lodevole, interessante e carico di sentimenti. Bellissimo.

 

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Recensione di
Federica Bruno

Lettrice affiatata, non riesco a smettere di scrivere, scrivere, scrivere. Amo i libri gialli, l'ironia e la parmigiana di melanzane.

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