Ai nostri desideri – Enrico Pellegrini

Rosso Fiorentino ha un desiderio nella vita: diventare uno scrittore. E più desidera diventare uno scrittore, più si allontana inconsciamente dal realizzare il suo sogno. Ha impiegato gli ultimi sei anni per scrivere le poche pagine del suo primo e unico romanzo, rimasto tristemente incompleto. Ogni giorno si ripromette che riprenderà a scrivere, che riuscirà a scrivere, che ce la farà.

Eppure, la vita è troppo inspiegabile e inaspettata per progettare questo tipo di carriera. Le vicende che si susseguono nella sua giovanissima esistenza, ponendolo ogni volta di fronte a differenti strade da imboccare, causano uno sconvolgimento perenne delle direzioni che sceglierà di prendere – o dalle quali si lascerà trasportare.

Il suo mantra, da quando ha accettato di accompagnare – gratuitamente – in un viaggio lungo i paesi dell’India uno scrittore di successo, è racchiuso nelle parole che quest’ultimo, chiamato semplicemente Maestro, gli affida prima di allontanarsi per l’ultima volta da lui: “ricordati, fa qualcosa di bello e di grande”.

E questa frase diventerà un ritornello quasi quotidiano per Rosso Fiorentino, che vuole per davvero fare qualcosa di grande e di bello nella sua vita. Anche se questo implica il dover ignorare la risposta del Maestro, quando Rosso gli confida le sue aspirazioni: «Vorrei diventare uno scrittore» dissi. «Okay» disse il Maestro. «Qual è il piano B?»

In India conoscerà anche Chloè. Chloè dagli occhi verdi petrolio, che risveglierà sensazioni che il Rosso tentava di negare e trattenere, dopo il tragico incidente automobilistico che ha causato la morte di una sua cara amica. Una morte che pesa come una roccia sulla sua coscienza, perché quel maledetto sorpasso azzardato l’ha fatto proprio lui.cover-desideri

Ma come si fa a produrre, creare o anche solo pensare a qualcosa di grande e bello, se ci si sente inetti, colpevoli, banali scansafatiche che non portano nulla a conclusione? Quando ci si sente costantemente un passo indietro, in difetto verso tutto e tutti, cosa può salvarci? “Alcuni dicono che mi sforzo di non fare assolutamente nulla. Ma non è vero che sono viziato. È una voce dentro, convincente, così convincente da far rabbrividire una bestia, che tiene la mia aspirazione a bada. Ogni volta che concepisco un’idea o qualsiasi tipo di progetto, mi dice in fretta: «Rosso, ti prego… non vorrai mica fare un’altra cazzata?»”. È esattamente così che si sente Rosso Fiorentino: sfiduciato, poco incline a credere in se stesso e nelle proprie capacità. Ma la vita è strana e il destino ancora più inspiegabile. Di colpo, Rosso Fiorentino si ritroverà a dover gestire un’ottima idea, l’idea vincente.

Ciò lo porterà a scandagliare tutta la sua vita, ad analizzare le sue azioni, la fortuna e la sfortuna, i sentimenti veri e quelli fasulli. Non riesce a realizzare come è possibile passare dall’essere il signor Nessuno all’essere, finalmente, qualcuno di potente. “From zero to hero in un battito di ciglia… sembrava essere la regola oggi. Passavi da essere un buono a nulla a essere il ceo di una Fortune 500, da un amico di barboni e pornografi a un amico delle stelle. Non era una questione di passato, di esperienza, di curriculum, l’unica cosa che contava era chi rideva per ultimo. E quella risata – come accendere un mutuo, fare sesso, investire online – era così facile per chiunque che era tutto più difficile.”

E giungerà a una domanda fondamentale: “Come si può incoraggiare il cittadino americano al successo, se noi, the people, spariamo a chi perde?”

Attorno a Rosso Fiorentino, i suoi amici della Banda del Polpo: Federico, il giovanissimo pittore-sciamano e – all’occorrenza – scaccia malocchio; Franz dai vestiti e dai modi sempre impeccabili, chiamato il Re delle Feste; Chloè, bellissima fanciulla che ruba il cuore un po’ a tutti; Don Otto il panettiere, che cucina le focacce più buone di Rapallo, in grado di risvegliare i morti; e infine Sachin, l’autista-guida turistica-vù cumprà-scrittore poliedrico e frizzante.

Ai nostri desideri, edito da Marsilio, è un romanzo adorabile e appassionante. Una storia incredibile che spinge a riflettere sul vero significato dei nostri desideri, sull’importanza e la passione nel realizzarli, sulla costanza e l’infinita pazienza che siamo costretti a mantenere per vederli finalmente attuati. Un quadro attuale e realistico di una società, la nostra, in cui l’avere sogni e il riuscire a renderli reali sono elementi a volte fin troppo distanti tra loro.

Enrico Pellegrini, autore di questo romanzo, mette in scena un dramma interiore che tartassa le anime di moltissimi giovani, i quali lavorano, studiano, si impegnano per realizzarsi ma spesso sono costretti a vedere tutti i loro tentativi irrimediabilmente frustrati. E si finisce a fare qualcosa di diverso, che non ci si aspettava di poter mai fare, per riuscire a sopravvivere in questa giungla. Anche con il rimorso e la delusione di chi è costretto a richiudere il cassetto, lasciando lì sopiti i nostri desideri irrealizzati (e forse forzatamente irrealizzabili).

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Recensione di
Federica Bruno

Lettrice affiatata, non riesco a smettere di scrivere, scrivere, scrivere. Amo i libri gialli, l'ironia e la parmigiana di melanzane.

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