Prendete un autore di fumetti molto popolare (fatto?), che ha fatto del citazionismo pop un marchio di fabbrica (fatto?), che abiti in un quartiere duro e puro di periferia (fatto?)…nella testa di chiunque scatterebbe il cartello luminoso con su scritto ZEROCALCARE.
Ecco.
Non è lui.
Ma perché non è lui?
Ce lo spiega lo stesso Michele Rech con la sua introduzione, calzante e fin troppo umile, dirottandoci sull’autore dell’identikit qui sopra.
Boulet, al secolo Gilles Roussel, fumettista e blogger francese che del nostro compatriota Zerocalcare è musa/nume/mentore/fonte di ispirazione, in una parola collega.
Sono molte le analogie che accumunano i due artisti:
– entrambi hanno visto le loro vignette portate in auge dal popolo della rete,
– entrambi codificano il quotidiano in un complesso sistema di rimandi popolari (Zerocalcare con maggiore enfasi),
– entrambi possiedono un filtro poetico che agisce sul quotidiano lasciando in risalto particolari molto significativi (e qui Boulet esercita una sensibilità eccezionale).
Finiamola qui con le differenze.
Parliamo di un rapporto di allievo e maestro che è arrivato a compimento da tempo.
Boulet, in questa opera – che è una raccolta di vignette più significative dal suo blog – mette nero su bianco (in realtà fa grande uso del colore sempre in maniera egregia) la sua arte.
In una narrazione per situazioni, Boulet racconta la sua esperienza di fumettista francese; famoso ma pur sempre alle prese con le beghe quotidiane e immancabili imbarazzi.
Gli amici, le scadenze, la spesa, gli improbabili fan e le richieste più strane che un artista possa immaginare.
La visione dell’autore, il suo stare al mondo, il filtro narrativo che pervade il suo quotidiano, esaltano aspetti comici inaspettati.
L’unica pecca, a mio avviso, è la non “Universalità” (pecca attribuibile anche a Zerocalcare – in alcuni lavori – troppo legato ad una dimensione nazionale).
Tante battute e collegamenti culturali perdono slancio e arrivano afflosciati dal percorso di recupero.Ho apprezzato molto l’opera pubblicata da BAO Editore.
Ho imparato a conoscere Boulet e ad innamorarmi del suo tratto, come ad aprire una finestra sul mondo fumettistico Francese, che non guasta mai.